Diario crociera multi sport
Diario di bordo di una crociera multi sport tra l'Elba e le acque dell'Arcipelago Toscano.
• 1° Giorno
Isola d'Elba: Marina di Campo / Isola di Montecristo / Isola del Giglio Castello
Ore 8:30 del mattino. tra 30 minuti abbiamo un appuntamento nel porticciolo di Marina di Campo: Lucio, lo skipper, ci aspetta a bordo del "No problem", per una crociera multi sport nell'Arcipelago Toscano. Le vostre mtb sono pronte per scatenarsi lungo una spettacolare discesa sterrata, contornata dalle fioriture della macchia mediterranea. dopo 10 chilometri di discesa, con dossi, curve paraboliche ed allunghi vertiginosi, raggiungiamo il posto. Molliamo le cime e partiamo, il maestrale ci spinge in direzione di punta Calamita: con il nostro "veliero" navigheremo fra le Isole dell'Arcipelago, con soste in alcuni dei luoghi più belli e suggestivi, dove effettueremo delle escursioni di trekking, Kayak da mare, mountain bike e snorkeling. Allontanandoci dalla costa Sud orientale Elbana, la sensazione di benessere sale con il salire del vento, e respiriamo, assieme alla randa, l'impagabile senso di libertà che solo la barca a vela con il suo silenzio musicato dal mare e dal vento sa dare. La figura elegante di Montecristo cresce all'orizzonte e quello che sembrava il cono di un vulcano si rileva un imponente montagna di granito. Montecristo è un'Isola veramente selvaggia, alta 645 metri, è una riserva naturale integrale dove non si può né sbarcare né navigare intorno per un miglio, ed è abitata soltanto da due persone. La tentazione di ammarare i Kayak è forte, ma consapevoli dell'importanza del rispetto di questi vincoli rigidi, riprendiamo la navigazione in direzione dell'Isola del Giglio. Per non perdere l'abitudine alla fatica una volta arrivati al Giglio, sbarchiamo le bici e facciamo una pedalata fino al Castello, ci godiamo il tramonto dai bastioni difensivi e poi ritorniamo al porto.
• 2° Giorno
Isola del Giglio: Punta del Fenaio - Spiaggia di Campese - Cappel Rosso / Isola d'Elba : Fetovaia
Risveglio pigro, la giornata è drammaticamente piatta per la vela, ma ideale per i Kayak: li ammariamo ed iniziamo il periplo: circumnavigheremo l'Isola in senso antiorario, insinuandoci fra i graniti levigati dal vento. Pagaiando raggiungiamo la piccola spiaggia dell'Arenella, quindi il faro di Punta del Fenaio. Proseguiamo verso la Punta delle Secche, per poi puntare in direzione della Torre Medicea, che indica l'inizio della spiaggia di Campese, la più grande dell'Isola. Doppiata la bella punta del faraglione, una leggera brezza di maestrale ci spinge alle spalle... Raggiungiamo la Punta del Cappel Rosso, dove si trova l'altro faro del Giglio: l'ambiente aspro e l'assenza di altre imbarcazioni rende ancora più suggestivo il doppiaggio della punta. Risaliamo la costa orientale: le scogliere ripide si interrompono sulla spiaggia delle Caldane. Quando ci fermiamo veniamo avvicinati da alcuni turisti, incuriositi dalla flottiglia di Kayak. Dopo una mezza oretta ripartiamo, avvicinandoci al paese, la costa diventa più dolce ed accoglie alcuni vigneti: doppiando gli scogli delle Scole ed entriamo in porto. Sono le 17:00 quando, ricaricati i Kayak a bordo della nostra barca, riprendiamo il largo puntando nuovamente in direzione Elba. Dopo quasi sei ore di navigazione, entriamo nella baia di Fetovaia, una tra le più belle e famose del Mediterraneo. E' ormai mezzanotte quando, ci godiamo la quiete notturna parlando del programma di domani: escursione all'Isola di Pianosa in Kayak e in mountain bike, concerto jazz notturno.
• 3° Giorno
Isola d'Elba: Fetovaia - Galenzana / Pianosa: Cala Giovanna - Cala dello Zolfo
Alziamo le vele per andare all'appuntamento con la motobarca Domizia, l'unica autorizzata a navigare nello specchio acqueo di Pianosa, un'Isola protetta da vincoli ambientali molto rigidi. Al largo di Capo Poro veniamo abbordati con un velocissimo trasbordo, degno di un vero corpo speciale saliamo a bordo e dopo pochi minuti entriamo nella fascia di mare interdetta, la sagoma di Pianosa sta prendendo forma e colore. Entriamo nell'elegante porticciolo abbandonato e decadente, che svela subito al visitatore l'anima surreale e misteriosa dell'Isola. Attraversiamo il paese a piedi e, una volta raggiunta la bellissime spiaggia di Cala Giovanna, ammariamo i Kayak ed iniziamo a pagaiare sulle fantastiche trasparenze del mare in direzione Nord, risalendo sulla costa Orientale di Pianosa. Fiancheggiamo la costa bassa, ricca di Ginepro, Fenicio & Lentisco. Avanzando tra le trasparenze ci avviciniamo alle piccole grotte erose dal mare, fino a raggiungere "le spianate degli scogli bianchi" dove le mareggiate hanno depositato decine di tronchi sbiancati dal sole. Dopo circa quaranta minuti ci troviamo nei pressi dello Scoglio della Lancia, dove il fondale di sabbia bianca esalta il colore celeste del mare. Doppiata la Punta Maestra, entriamo nella piccola "Cala dello Zolfo" e ci avviciniamo alla Punta del Marchese, il cui promontorio imponente è circondato da rocce incrostate di sale. Superate le secche che circondano la Punta, entriamo nella splendida baia del Porto Romano, il cui fondale di sabbia nasconde relitti di epoca, Romana. Proseguiamo la nostra pagaiata sotto costa per ammirare tre grandi archi naturali erosi dal mare che evocano monumentali architetture di civiltà scomparse. Dopo quattro ore di escursione rientriamo alla spiaggia di Cala Giovanna (unica zona di Pianosa dove è consentita la balneazione) dove ci concediamo un bellissimo bagno. Dopo aver oziato sulla spiaggia, decidiamo di fare un'escursione in bicicletta: sull'Isola ci sono delle mountain bike gelosamente custodite nelle cantine ormai abbandonate dell'ex colonia penale, ne prendiamo cinque e partiamo. Tutta l'Isola, ad eccezione del paese, è stata carcere per molti anni. Varchiamo l'arco che delimitava la zona di reclusione ed iniziamo a percorrere il lato meridionale di Pianosa, ombreggiato da pini. Lasciata la costa, ci spingiamo all'interno attraversando la fertile pianura adibita ad uso agricolo, ai tempi in cui la colonia penale era attiva. Passiamo di fianco alle stalle, percorrendo un viale circondato da muri a secco e raggiungiamo la zona del supercarcere, un'imponente ed angosciante struttura che ha condizionato l'ultimo trentennio della storia carceraria di Pianosa. Continuiamo in direzione ovest, circondati dalla macchia: ad un certo punto davanti a noi come in un miraggio, si materializza il piccolo cimitero dei detenuti, costruito sul lato dell'Isola opposto al paese: si tratta di un luogo particolarmente toccante, di grande suggestione. Ritornati nei pressi del paese, attraversiamo i resti dei vigneti ormai abbandonati, per rientrare nella zona "libera". Alle 22:00, insieme alle poche decine di persone che si trovano sull'Isola, ci godiamo il concerto jazz, mentre sullo sfondo, fra Pianosa e l'Elba, transita una grande nave da crociera che rende ancora più felliniana la serata. Terminato lo spettacolo prendiamo nuovamente il mare ed arriviamo a Marina di Campo dopo una quarantina di minuti: sono circa le 02:00 quando con il tender torniamo sul No Problem, per riposare a rada nella pacifica baia di Galenzana.
• 4° Giorno
Isola d'Elba: Galenzana - Grotte del Vescovo - Grotta Azzurra - Fetovaia - Cala della Cotaccia
La giornata è ancora più bella del giorno precedente e fa già molto caldo: decidiamo di prendere due kayak singoli per costeggiare la parte sud occidentale dell'Elba, visitiamo la "grotta del Vescovo" e la "grotta Azzurra", nella baia di Fetovaia rimbarchiamo i kayak e facciamo rotta verso la Corsica: c'è poco vento ma il mare piatto cii fa venire voglia di allargarci per cercare cetacei che in questo tratto si incontrano frequentemente... purtroppo non avvistiamo né delfini né balene. Lentamente ci riportiamo in direzione dell'Elba, dopo un'ora di navigazione pigra raggiungiamo la splendida Cala della Cotaccia. Diamo fondo all'ancora e ci godiamo il tramonto con il sole che scende fra la Corsica e la Capraia. Nella quiete serale, l'assenza di vento e la luna piena ci fanno venire voglia di ammarare nuovamente i kayak per una pagaiata notturna. Questo è uno dei tratti più belli della costa, con spettacolari scogliere granitiche che scendono sul mare disegnando figure fantastiche.. La notturna ha acceso l'interesse di tutti, scendiamo in mare con la flotta al completo: le sagome filanti dei kayak, rese argentee dalla luna, si riflettono eleganti nel mare. I sensi sono alterati dal buio: i suoni sono amplificati, anche la velocità sembra maggiore, si riesce a percepire il rumore dello scafo e anche la spinta della pagaia. Di nuovo a bordo, con i muscoli tonici e salmastri, ci gustiamo una spaghettata nel pozzetto di poppa... Terminiamo la nottata nella Cala della Cotaccia.
• 5° Giorno
Isola d'Elba: Cala della Cotaccia - Grotta del Papa - Sant'Andrea - Marciana Marina
Ore 9:00: le condizioni meteo sono simili al giorno precedente, questa mattina raggiungeremo con i kayak la grotta del papa, per fare un'immersione di snorkeling nei bui cunicoli interni alla grotta. Dopo venti minuti di pagaiata, raggiungiamo la grotta, l'ingresso è molto stretto e difficilmente intuibile ma, superato il canalino d'ingresso, le spazio è inaspettatamente vasto. La penombra e le incrostazioni multicolori delle rocce, unite alle infiltrazioni d'acqua, rendono particolarmente suggestiva questa grotta. L'acqua ferma crea un effetto lastra di vetro che esalta i fantastici colori policromi del fondale. Nei canali bui si incontrano gamberi trasparenti dagli occhi fluorescenti ed un gigantesco Gronco dallo sguardo allucinato, Marzia richiama la mia attenzione e con la sua torcia illumina un Paguro enorme, con una spettacolare conchiglia ambrata che sembra essere uscito dall'illustrazione di un vecchio libro di Giulio Verne. Usciti dalla grotta ci riscaldiamo piacevolmente al sole e raggiungiamo le secche di Sant'Andrea dove faremo una nuotata fra Occhiate e Saraghi. Tornati a bordo ci prepariamo a tentare nuovamente un avvicinamento ai cetacei. Ore 13:00, calma piatta e caldo asfissiante, un branco di delfini si avvicina. Maila è la prima a reagire cercando di fotografare i delfini, Paolo sorride beffardo, sono troppo lontani per essere fotografati decentemente. Finalmente intorno alle 18:00 arriva il vento, prima impercettibile, poi sempre più evidente, infine teso: la barca acquista dinamismo e potenza trasmettendo energia e vitalità a tutto l'equipaggio. Ci allarghiamo verso nord in direzione dell'Isola di Capraia e poi raggiungiamo il porto Elbano di Marciana Marina, dove passeremo la notte.
• 6° Giorno
Isola d'Elba: Marciana Marina - Monte Capanne - Poggio - Marciana Marina
Ore 7:00: siamo già in sella alle bici io, Marzia, Maila e Cristian. Arianna, Lucio e Paolo ci raggiungeranno nel primo pomeriggio sulla vetta dell'Elba salendo con la cabinovia. Dal porto di Marciana Marina saliamo pedalando fino alla partenza della cabinovia. Saliamo a piedi in un ambiente inusuale per un'Isola: le atmosfere sono da montagna, nei pressi della vetta avvistiamo numerosi mufloni sulle pietraie. Dalla vetta dell'arcipelago, ci godiamo il bel panorama, che spazia dalla costa toscana alla Corsica, abbracciando tutte le isole dell'Arcipelago. Recuperate le mountain bike ci lanciamo nella discesa: i tornanti iniziali sono ripidi e stretti, la discesa offre un panorama mozzafiato ad effetto zoom, con l'Elba che si allarga velocemente sotto di noi. Attraversiamo il piccolo borgo di Poggio con le sue scalinate in granito e poi, percorrendo un fresco sentiero circondato da Felci, ritorniamo al porto.
• 7° Giorno
Isola d'Elba: Marciana Marina - Viticcio Portoferraio - Isola dei Topi - Isola Palmaiola - Isola Cerboli - Rio Marina
Ore 9:00: salpiamo in direzione del Viticcio: una volta raggiunta la baia, ammariamo i kayak e andiamo a visitare la coreografica grotta dello Sbruffo. Doppiato Capo Enfola, raggiungiamo la spiaggia bianca di Sansone, dove risaliamo sul No Problem. Navighiamo in direzione est, fiancheggiando le fortificazioni Medicee di Portoferraio, proseguiamo fino a doppiare Capo Vita e iniziamo una crociera intorno agli isolotti dei Topi, di Palmaiola e Cerboli. In serata rientriamo nel porto di Rio Marina.
• 8° Giorno
Isola d'Elba: Rio Marina - Le Miniere - Fortezza del Giogo - Monte Giove - Monte Calendozio - Capo Caldo -Punta Calamita - Marina di Campo
Ore 8:30: questa mattina entreremo con le nostre mountain bike nel parco minerario di rio Marina. L'isola d'Elba orientale possiede un patrimonio mineralogico di eccezionale importanza storica e geologica, l'estrazione del minerale di ferro è iniziata con gli Etruschi ed ha percorso più di due millenni di storia, plasmando il territorio. Entriamo, attraversando un enorme cantiere estrattivo dai colori aggressivi, proseguiamo pedalando su sentieri rossastri in un'ambientazione surreale, incontrando carcasse arrugginite di enormi ruspe ed escavatori. Ci inseriamo in un sentiero tecnico che ci conduce fino ai pozzi di discesa, successivamente saliamo fino alla Fortezza del Giogo sul Monte Giove, da dove si ammira tutto il cantiere minerario. Di nuovo scendiamo, immersi nella macchia mediterranea, fino alle vecchie stazioni di ricovero delle motrici. Pedalando in un susseguirsi di spettacolari scorci panoramici, esaltati dal contrasto dei colori sanguigni delle terre con l'azzurro del mare e del cielo, raggiungiamo i paesaggi marziani della miniera del Monte Calendozio, dove ci scateniamo in questo enorme half pipe di minerale. Con le bici luccicanti per le lamelle di minerali, ritorniamo alla barca e ripartiamo in direzione di Punta Calamita. Ci fermiamo superata la Punta di Capo Caldo, per fare un'escursione snorkeling alla ricerca di un branco di Barracuda, che solitamente staziona in questa zona: dopo pochi minuti lo avvistiamo: si tratta di esemplari lunghi circa mezzo metro che, raggruppati, formano un argenteo dirigibile sottomarino. Doppiata Punta Calamita, facciamo nuovamente rotta sul golfo di Marina di Campo, dove terminiamo la nostra intensa settimana di Sport & Natura fra le Isole dell'Arcipelago Toscano.
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