Vino Aleatico dell'Elba DOCG
L’introduzione dell’Aleatico in Italia si associa ai Greci con l'importazione di questo vitigno, oggi diffuso in molte regioni italiane. Un vitigno che si è sviluppato per lo più in Toscana, sulle coste maremmane, nell'Arcipelago Toscano, ma anche in Sicilia e Puglia. È considerato una muta-zione del Moscato, di cui ricorda i profumi, e si caratterizza per la capacità di assimilarsi zuccheri, che danno al vino morbidezza e rotondità. Per questo è maggiormente adatto per la produzione di vini dolci e passiti.
L’Aleatico Passito dell’Elba è un vino D.O.C.G. (l’ottava della Toscana) e la sua produzione avviene ed è consentita solo all’Isola d’Elba. Si ricava da uve di aleatico 100% selezionate e si offre come vino da dessert e da meditazione non è liquoroso ma viene realizzato con l’appassimento delle uve, che avviene principalmente all’aria e al sole su dei graticci per una durata di circa 10 giorni.
L’Aleatico dell’Elba si presenta di colore rosso rubino intenso e durante la fase di invecchiamento con dei riflessi che vanno dal viola al granato, ha un odore molto intenso e strutturato con un sapore dolce di confetture di frutta fresca, corposo ma al contempo armonico.
È un vino da dessert e da meditazione, quindi ottimo da bere anche senza abbinamenti, ma l'accostamento tradizionale dell'isola d'Elba è quello con la “schiaccia briaca”, un dolce secco a base di uvetta sultanina e pinoli il cui composto viene inumidito con lo stesso Aleatico. E’ inoltre da apprezzare con il cioccolato, e da provare abbinato con delle belle pesche mature tagliate o in abbinamento con crostate di frutta e preparazioni a base di crema, cioccolata e frutti di bosco.
La sua gradazione alcolica minima si attesta sui 19°, di cui almeno 12° svolti e un’acidità totale minima di 6 g/l.
La Vinificazione
La resa massima delle uve in vino non deve superare il 35% riferito all'uva fresca. Le uve, dopo un accurato assortimento, devono essere sottoposte ad un periodo di appassimento sino al raggiungimento di un contenuto zuccherino minimo del 30%. Dopo l’appassimento, le uve subiscono un pigiatura a cui segue una fermentazione a contatto con le bucce. Una volta raggiunta la gradazione alcolica desiderata il vino viene separato dalle bucce (vinacce, da cui si ricava una buonissima grappa). A questo punto il vino può subire un affinamento in acciaio, oppure un invecchiamento in botti di legno.
L'immissione al consumo dell'Aleatico dell'Elba Passito DOCG può essere effettuata a partire dal 1° Marzo dell'anno successivo a quello di produzione, tuttavia alcuni produttori preferiscono immetterlo sul mercato con un anno di invecchiamento.
I Vigneti
I vigneti, impiantati successivamente al disciplinare DOCG, devono avere una densità di almeno 5000 ceppi per ettaro e con una produzione massima di uva per ettaro di 70 quintali. La produzione per ceppo non dovrà essere superiore a 1,8 Kg. Le uve di Aleatico destinate alla vinificazione devono assicurare, al momento della raccolta, una gradazione alcolica minima di 11,5%
Abbinamento gastronomico: crostate di frutta, "schiaccia briaca", preparazioni a base di cioccolata e frutti rossi. Fantastico con le pesche tagliate in estate e abbinamento poco consueto, ma di sicura efficacia è il servizio a fine pasto con formaggi erborinati come il Gorgonzola o il Roquefort.
Perfetto anche come vino da meditazione.
Colore: rosso rubino carico, che tende al granato con l’invecchiamento
Odore: intenso e caratteristico
Sapore: dolce, di corpo, armonico
Titolo alcol volume minimo: 19° di cui svolto almeno 12%
Acidità totale minima: 6 g/l
Estratto secco netto minimo: 35 g/l
Temperatura di servizio: 12-14°
Cenni Storici
L'Aleatico è il vitigno autoctono per eccellenza, si estende su circa 40 ettari su 170 coltivati per la produzione di Elba Doc; ha una buccia delicata e sottile e non sopporta una lunga permanenza sulla pianta dopo la maturazione, ha una resa bassissima. Passito naturale non liquoroso, di straordinaria eleganza ed intensità aromatica. La maggior parte dei produttori tende ad immettere sul mercato l'ultima vendemmia, alcuni preferiscono invece un anno di invecchiamento.
La tradizione elbana lo vuole abbinato alla Schiaccia Briaca, dolce tipico a base di uvetta, pinoli, frutta secca e, appunto, aleatico.
A ulteriore conferma dell'eccellenza del prodotto gli è stata conferita recentemente l'8° DOCG della Toscana. Grande risultato fortemente voluto dai produttori elbani che per questo hanno lavorato con dedizione ed impegno negli ultimi anni.
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