Weekend di surf all’Elba

Diario di viaggio che racconta una vacanza all’Elba facendo surf

Il peggior ottobre da anni! Le perturbazioni che in autunno entrano indisturbate nel bacino del Mediterraneo sono tenute fuori da una stupida alta, assolutamente anomala per la stagione e quanto mai indesiderata. Da inizio ottobre assistiamo ad una macabra processione di piccole perturbazioni occidentali che si affacciano su Gibilterra e poi si sgretolano. Per intenderci non fa Maestrale in Sardegna da venti giorni, la costa Est è piatta ad oltranza ed in Versilia non si muove una foglia. Io e Cataldi seguiamo giorno per giorno questo mortorio via rete finché una mattina, aprendo un update di www.ilmeteo.it mi accorgo che non sarà una perturbazione occidentale a cacciare l'alta ma una africana. L'idea di partire si fa largo tra centinaia di altri pensieri che tentano di ostacolarla. Le perturbazioni africane hanno un carattere molto peculiare, completamente diverso dalle maestralate. Sono meno facili da prevedere e possono colpire coste diverse con diverse intensità. Nel giro di poche ore tutti i principali siti concordano: lo Scirocco comincerà venerdì sera, tirerà per tutto il sabato e girerà da ovest in tarda mattinata di domenica. Sono previste onde in tutte le coste esposte a Sudest, soprattutto tra Gaeta e Piombino. Dopo tutti gli abbagli delle settimane scorse tento di rimanere calmo. Guardo bene le carte dei venti e tutte concordano sull'indicare nel Tirreno centrale il punto con le maggiori possibilità di onde. Massimo due metri al largo di Piombino, non certo la mareggiata dell'anno! Le linee delle isobare si spingono fino alla Liguria unendo in un flusso unico le coste nordafricane alla nostra penisola. L'oggetto dei miei desideri non è legato ad un posto ma ad una condizione meteo. Capito questo il dove passa in secondo piano. Cambio itinerario senza neanche pensarci, in piedi di fronte alla mappa dell'Italia.

Ci vuole poco per svegliare la voglia di surf di Emiliano. Non riesce a dire di no, specialmente se gli propongo un surftrip in tono di sfida. Lo messaggio con un perfido: fine settimana onde solo all'Elba, voi romani non avete neanche le palle di venire.... Tento di far leva sul suo spirito di surf explorer facendogli capire che io andrei anche da solo ma che più siamo meglio è. Dopo 10 minuti la risposta: sticazzi! Ho visto le previsioni, veniamo anche noi. Mi porto pure il Roncoz e Ale! Ma cosa sappiamo dell'Isola d'Elba in termini surf? Non molto in verità. Comincio a raccogliere informazioni, telefono a Stefano (Gighi) e a tutti i toscani che conosco ma nessuno di loro si è mai preso la briga di attraversare lo stretto (un'ora di traghetto) e di dare un'occhiata. Qualcuno recupera il numero di telefono dell'unico locale il quale però non è a casa e non potrà accompagnarci tra i suoi spot. L'unica onda di cui siamo sicuri è nel golfo Stella, si chiama Margidore (dal nome della spiaggia), dovrebbe essere una sinistra. I 147 km di costa saranno tutti nostri, checkeremo palmo a palmo il lato sud, quella serie di baie che vanno dalla Spiaggia di Capoliveri a Marina di Campo. Questo tratto di costa è lungo una ventina di chilometri e sembra ricevere swell sia da Sudovest che da Sudest. Per una volta dovremo trovare da soli gli spot, capire come arrivare al lineup, trovare gli accessi al mare. La voce si sparge. Leo vorrebbe partire giovedì stesso, Paolo annulla tutti gli impegni ed è disposto a rimanere fino a lunedi. Adesso che otto persone (incluso Ronchini) hanno aderito all'avventura mi sento troppo responsabilizzato! La sciroccata non è enorme.. e se prendiamo la piatta? Ci saranno spot che reggono mare attivo? Le info della surfguide saranno corrette? Arriva venerdii ed io sono il più lento a tirarmi insieme. Compro quindici rullini di pellicola Provia e raccolgo tutti: partiamo verso le 20.00 p.m. Fuori è caldo, attraverso la zanzariera scorgo le schiume della risacca poi buio. Dormo crogiolandomi nell'idea che la swell sta crescendo e non sogno assolutamente niente. Scirocco avvolgente e caldo all'alba, bramo solo la colazione.


I profumi, i colori e le forme sono coperti da una torbida umidità. Il cielo è splendidamente occluso, la luce è piatta, il panorama è quasi bidimensionale. Fuori è buio ma già alle prime luci dell'alba il cielo ci appare nuvoloso, questo leggerissimo scirocco non turba assolutamente la calma piatta che da venti giorni regna sul Tirreno. In preda all'astinenza più totale siamo disposti a rischiare il tutto per tutto pur di surfare, anche ad una due giorni on the road in cerca di onde all'isola d'Elba. Le previsioni parlano chiaro: i venti di Scirocco che sospingono la perturbazione saranno più intensi sul Tirreno settentrionale, e Nik, che è l'unico di noi ad aver surfato l'Elba, è convinto che sia l'occasione giusta. In auto verso Nord ripercorriamo la via del ferro che tremila anni fa, da Portoferraio attraversava Roma e si spingeva fino in Grecia oltre l'Adriatico. I nostri pensieri però sono altri, discutiamo delle previsioni e su come la mareggiata potrà impattare la costa meridionale dell'Elba: il moto ondoso del Tirreno viene compresso nel cuneo formato dalla costa italiana ad Est e dalla Sardegna e la Corsica ad Ovest, ed alla sommità del quale si trova l'Elba incastrata nel punto in cui Italia e Corsica sono più vicine. Alle otto e un quarto siamo a Perelli, dove, stipati in una tenda malconcia, troviamo Nik, Paolo e Leo. Dopo aver fatto colazione ed acquistato i giornali del mattino (Playboy per il Canetti). Ci imbarchiamo su un ferry arrugginito sul quale, a parte noi, ci sono solo pensionati tedeschi. Lasciamo il porto di Piombino sotto una pioggia leggera. Ormai siamo in ballo..penso.

Il traghetto costa poco e dura poco, alle 10 siamo a Portoferraio sul lato Nord. Il vento tira da più di dodici ore, da un'altura intravediamo la costa sud bianca di spume! Urliamo in macchina e ci diamo dei cinque, la mareggiata sta crescendo e questo tratto di costa è riparato in confronto a Lacona! Primo stop sul monte Calamita. Le rocce di questo massiccio hanno 4/500 milioni di anni e sono parte di un frammento del continente africano, dalla strada il colpo d'occhio è splendido: le baie meridionali si aprono come sipari, il monte Stella, Capo Fonza ed il massiccio del Capanne a strapiombo in un mare plumbeo. La terra è rossastra di ferro, su queste montagne l'uomo scava i metalli da 3.000 anni! Il fondale appena fuori dalla costa supera gli ottanta metri, le linee di swell sono dritte, puntiamo verso ovest. Lacona è il primo spot che checkiamo, il mare è caotico e piccolo davanti al Pinone, ci mettiamo un'ora a controllare tutti gli accessi del Golfo Stella e della baia di Lacona. La macchia qui si spinge fino a ridosso della sabbia, il profumo degli eucalipti si mischia all'odore di alghe decomposte, di salsedine e di ginepro. Oltre la piccola punta di Laconella le onde sono sopra il metro ed io vorrei buttarmi in mare ma la qualità è davvero pessima e decidiamo di trovare qualcosa di più riparato. Proseguiamo verso ovest fino a Marina di Campo, lunga spiaggia espostissima a sudest, il mare pare addirittura più piccolo che a Laconella. Decidiamo di cercare la sinistra del Margidore che sappiamo essere all'estremo ovest della baia, parzialmente riparata dal vento. Dalla spiaggia la vediamo rompere: saranno due chilometri a piedi e la strada tra Lacona e Capoliveri lascia intravedere la costa solo a tratti. Sotto la parete di roccia rompe una sinistra lenta, sporca di vento ma surfabile. Ci buttiamo... In acqua siamo soli per un po’ poi un locale entra nel line up. E' gentilissimo ma ha una visione molto triste della situazione meteo, secondo lui le onde non dureranno. Chiude la sua conversazione con un perentorio: Qui non fa mai la scaduta... Qualcuno si tocca, qualcuno ci crede e qualcuno ride. Mi pare impossibile, il vento è ancora teso ed il mare cresce di ora in ora, domani non può essere piatto! Dopo un pomeriggio di umidità troviamo un alloggio e una meritata cena. La mattina Emiliano sveglia tutti prima dell'alba barando clamorosamente sull'ora, Vola, vola che sono quasi le otto! Il cielo è limpidissimo, il vento completamente assente, arrivato in auto mi accorgo che non sono neanche le sette... meglio così.

Voliamo a Margidore: delusione! Per un attimo pare che la profezia del locale si sia avverata. Un metro lento e franoso, set molto radi, tristezza e sconforto poi ai duecento verso Laconella. Il sole deve ancora cominciare a scaldare, dal parcheggino guardo il mare e pare avvolto di vapore. La salsedine vaporizzata dalle onde rimane intrappolata tra le alte pareti della baia. Non sono neanche le 7am ed il cielo è rosa, i raggi obliqui inondano tutto di luce calda, siamo soli in acqua e i set sono frequenti. Ronchini trova una comoda sedia al sole e scatta rullo su rullo. L'onda è principalmente destra e si srotola con svariate sezioni lungo un reef quasi parallelo a riva. Le onde permettono lunghe e veloci surfate. Mentre mi riposo nel canale guardo Emi e Ale passare sezione su sezione, surfate da loro le sembrano lunghe il doppio. Al baretto conosciamo dei simpatici longboarder pisani e facciamo comunella per un po’. Hanno surfato la stessa baia ad ovest di noi, anche loro da soli. La giornata continua sullo stesso tono fino a tardo pomeriggio: surf, cibo, relax, e da capo. A 50 km da qui, in toscana il mare è quasi piatto, sul nostro reef il set è ancora un metro buono. Queste notizie ci fanno apprezzare ancora di più la giornata! La temperatura è davvero estiva e i tedeschi del camping non perdono l'occasione per fare il bagno e prendere il sole. Da una roulotte esce un signore sulla cinquantina con muta da sub e bodyboard. Ci ha guardato tutta la mattina con un sorriso a metà tra lo stupito e l'estasiato e adesso vuole capire in prima persona di cosa si tratta. Galleggia nell'inside per un po’ poi lo travolge uno schiumone facendolo planare verso riva. Lo vedo ridere da solo nella schiuma.

Al quinto cappuccino di Eleonora decidiamo di affrontare il ritorno. Le ombre del tardo pomeriggio rinfrescano l'aria e il sogno di una seconda estate svanisce. Siamo sfiniti, Ale scatta una foto (ovviamente non pubblicata) di me che tento di fare defaticamento. Dopo sei ore di surf i miei muscoli sono elastici come le pietre sulle quali mi sdraio. Sembro una testuggine arenata. Sulla faccia ho il ghigno di chi teme di rimanere annodato tutta la vita! Mi siedo in auto e la mia schiena prende una forma adunca che non cambierà per un paio di giorni. La strada per Portoferraio attraversa montagne abbastanza alte. Poco dopo Colle Reciso si intravede il porticciolo illuminato a tinte caldissime. Ci fermiamo per scattare qualche foto: è domenica ma il paese è quasi deserto. Dall'alto il Forte Stella sovrasta il mare, gli uomini e le barche. Vediamo anche la nostra nave con la poppa alzata che comincia a caricare auto. La traversata è tranquilla, il mare sembra molto calato. Ci salutiamo in porto a Piombino mentre un tramonto viola maschera le ciminiere in controluce.

IN FUGA LUNGO LA VIA DEL FERRO: Testo di Nik Zanella

Richiesta Veloce

Elbaworld consiglia

da visitare
Cosa c'è da Visitare

Luoghi da visitare e curiosità da scoprire nelle vicinanze.

escursioni
Escursioni consigliate

Scopri le incredibili Escursioni dell’Isola d’Elba.